I lupi arrivano col freddo. Il dramma dei curdi nella storia di tre ragazzi
Esistono diversi modi per raccontare il dramma di un popolo discriminato e misconosciuto, teso a definire i confini della propria patria: Sofia Gallo lo fa con discrezione e serietà prendendo spunto da una testimonianza raccolta a Diyarbakir, in un suo primo viaggio nel 2005, e ricostruita negli anni attraverso significativi contatti sul posto.
Nel suo romanzo ci sono i colori, il profumo dei fiori e dell’erba della montagne curde. In quest’atmosfera solare si insinua intermittente l’ombra della grande Storia, mediata dal personaggio di Fuad, emblema di un popolo deciso a gridare al mondo la sua voglia di affermazione e indipendenza.
Siamo a Diyarbakir, la capitale virtuale di quella parte di Kurdistan che si trova in territorio turco: Fuad, un ragazzo con alle spalle una famiglia disonorata, si ritrova tra le mani un’arma che non sa manovrare. Un solo sparo muta all’improvviso la sua vita. Scappa, ma viene catturato dai militanti del PKK, uomini crudeli, che conducono vite oscure, perennemente in lotta che lo rapiscono per farne un perfetto guerrigliero. Fuad è segregato in un paese isolato, poi in compagnia di due ragazzi, uniti a lui dal caso, uno con l’indole da capobanda e l’altro umiliato da uno zio maniaco, percorre senza meta una gran fetta della Turchia orientale.
La precarietà della situazione mette in luce i caratteri dei tre ragazzi, e tramite i loro incontri, i litigi, le fughe sconsiderate, le separazioni, i ritrovamenti e la diversità delle loro scelte, esplora la realtà divisa della loro terra. Qui, intorno al lago Van, convivono le due anime del paese, quella turca e quella curda, in un contrasto sovente sopito, a volte esplosivo, a volte appianato con intelligenza, tuttavia sempre presente; sarà quel contrasto a segnare la strada al protagonista e dettare l’epilogo del racconto.
Tutto questo in un racconto fatto di inseguimenti, amori, amicizia; un’avventura che si snoda tra paesaggi mozzafiato, villaggi e strade polverose, scandita da incontri con persone di straordinaria umanità, fino al finale liberatorio, che lascia nel lettore la curiosità di conoscere ancora di più quei luoghi lontani, dove i ragazzi vivono l’adolescenza, con le stesse incertezze dei loro coetanei in ogni parte del mondo.