Il respiro degli abissi: un viaggio nel profondo
Un viaggio di esplorazione ai limiti della resistenza umana: la vita segreta degli abissi indagata senza bombole, alla ricerca del legame primordiale fra l’uomo e il mare.
In un mondo popolato da sette miliardi di individui, il mare rimane l’ultima riserva naturale invisibile, incontaminata e inesplorata, l’ultima grande frontiera del nostro pianeta. Lo sanno gli apneisti, atleti che senza l’ausilio di bombole e attrezzatura subacquea si spingono fino a 90 metri di profondità perché, dicono, l’apnea è il modo più diretto e intimo di entrare in contatto con il mare. Lo sa bene James Nestor, scrittore e giornalista americano, autore del libro Il respiro degli abissi. Un viaggio nel profondo, in libreria in prima edizione italiana per EDT a metà maggio (pp. 304, 22 euro), che si è immerso nelle profondità marine per raccontare il mondo sott’acqua e indagare un prima persona il legame ancestrale fra l’uomo e l’oceano. Nestor ha viaggiato per due anni da Porto Rico al Giappone, dallo Sri Lanka all’Honduras incontrando sportivi estremi, scienziati eretici e altri affascinanti quanto bizzarri personaggi: uomini che stanno trasformando non solo la nostra conoscenza degli oceani e delle creature che ospitano, ma anche delle capacità del corpo e della mente umana di adattarsi alle profondità del mare. In loro compagnia Nestor ha visitato laboratori scientifici sottomarini, è sceso per centinaia di metri a bordo sommergibili artigianali per entrare in comunione con le meduse luminescenti, ha parlato con i delfini e le balene, ha nuotato fianco a fianco con un capodoglio, il più grande predatore del pianeta; e ha scoperto, per esempio, balene che comunicano fra loro a decine di chilometri di distanza, squali che nuotano lungo rotte straordinariamente precise nell’oscurità totale, foche che si spingono oltre i 700 metri di profondità e rimangono immerse per quasi un’ora e mezza, e altre innumerevoli meraviglie del mondo sommerso. Il libro segue una traiettoria in discesa: ogni capitolo una profondità diversa, una discesa progressiva da 0 a 8000 metri, dove sebbene manchi sole, ossigeno e calore, la vita incredibilmente permane.