Il chewingum di Nina Simone
Giovedì 1° luglio 1999, Nina Simone si esibì in uno dei suoi ormai rari concerti nell’ambito del Meltdown Festival di Nick Cave. Fra il pubblico, in uno stato di profonda esaltazione, un altro grande musicista: Warren Ellis. Dopo l’esibizione, Ellis si insinuò sul palco, prese la gomma masticata della dottoressa Simone dal pianoforte, la avvolse nel suo asciugamano di scena e la mise in una borsa della Tower Records.
Il chewingum è rimasto con lui per più di vent’anni: un totem, la sua musa, il suo amuleto creativo, un canale di comunicazione che avrebbe riportato Ellis alla sua infanzia, alle sue passioni musicali e al suo rapporto con gli oggetti trovati che costellano le nostre vite, assumendo un significato sempre nuovo. Questo libro parla di come qualcosa di umile come un chewingum abbia la capacità di creare bellissimi legami tra gli esseri umani. È una storia sul significato che attribuiamo alle cose, alle esperienze, a come diventino memoria, e al modo in cui nel tempo si impregnano di spiritualità. È una celebrazione del processo artistico, della grande musica, dell’amicizia, della comprensione e dell’amore.