Musica elettronica
Chi ha nelle orecchie la colonna sonora di Blade runner o di Traffic proverà un certo gusto nel ripercorrere la storia della musica elettronica in questo breve estratto da Musica da film di Kathryn Kalinak.
All'inizio la musica elettronica era confinata nei film dell'orrore e di fantascienza. Eppure aveva esordito con le colonne sonore di Miklós Rózsa per Io ti salverò (Spellbound) e Giorni perduti (The Lost Weekend), entrambi del 1945. Queste colonne sonore erano caratterizzate dal suono misterioso del theremin, uno strumento elettronico i cui suoni vengono prodotti mediante l'interferenza dei movimenti delle mani dell'esecutore con un campo di onde radio. Akira Ifukube aveva usato suoni elettronici prodotti da un registratore a nastro nella sua colonna sonora per Godzilla (Gojira, 1956), e quello stesso anno, per Il pianeta proibito (Forbidden Planet, 1956), Louis e Bebe Barron presentarono la prima colonna sonora tutta prodotta elettronicamente.
La musica elettronica trovò spazio nelle normali produzioni e acquisì ampia visibilità grazie alla musica realizzata al sintetizzatore da Giorgio Moroder per Fuga di mezzanotte (Midnight Express, 1978) e a quella di Vangelis per Momenti di gloria (Chariots of Fire, 1981) e Blade Runner (Blade Runner, 1982).
Il sintetizzatore può riprodurre il suono di strumenti acustici grazie al campionamento, una sorta di rappresentazione digitale del suono, che può successivamente essere rielaborata. Con l'avvento, nel 1983, del MIDI (Musical Instrument Digital Interface), il linguaggio digitale venne standardizzato, e fu possibile sincronizzare strumenti elettronici e computer. In altri termini, strumenti e computer vennero messi in grado di comunicare tra di loro. Il sintetizzatore ha spesso rimpiazzato gli strumenti acustici per motivi economici, e quando venne introdotto, negli anni Ottanta, tagliò fuori dagli studi di registrazione molti musicisti.
Il sintetizzatore ha anche reso più accessibile il suono di strumenti provenienti da tutte le parti del mondo. La partitura di Gabriel Yared per Il paziente inglese (The English Patient, 1996), per esempio, utilizza, accanto a un'orchestra sinfonica convenzionale, i suoni sintetizzati del qanun, uno strumento a corde tradizionale del Medio Oriente. Per Malevil (Malevil, 1980), Yared ha creato la colonna sonora a partire da suoni sintetizzati della natura, della sua voce, del qanun e dell'oud, un altro strumento mediorientale tradizionale - uno degli antenati del liuto. Il sintetizzatore ha anche consentito di creare musica da film ad artisti non specificamente formati come compositori, come il regista John Carpenter, la cui musica realizzata al sintetizzatore può essere ascoltata in molti film, tra cui Distretto 13: le brigate della morte (Assault on Precinct 13, 1976), Halloween: la notte delle streghe (Halloween, 1978) e 1997: fuga da New York (Escape from New York, 1981).
Ma l'uso più innovativo del sintetizzatore è consistito nel creare suoni impossibili da ottenere con un'orchestra tradizionale. Molti compositori hanno fatto esperimenti con le sue potenzialità: David Shire utilizza i suoni distorti di un pianoforte sintetizzato in La conversazione (The Conversation, 1974) per suggerire l'instabilità psichica del protagonista. Quincy Jones, nella musica per Rapina record a New York (The Anderson Tapes, 1971), usa i suoni sintetizzati di conversazioni telefoniche intercettate e li combina con un piccolo ensemble jazz. Cliff Martinez usa un sintetizzatore per creare una sorta di suono ambientale musicale in Traffic (Traffic, 2000) e per produrre un effetto soprannaturale per l'ultima scena del film (una partita di baseball). Le colonne sonore realizzate al sintetizzatore sono ormai la norma in molte industrie cinematografi che di tutto il mondo.
Dal capitolo Storia della musica da fi lm III: 1960-oggi
di Musica da film. Una breve introduzione
di Kathryn Kalinak
© EDT 2012