Novità da I Cento 2013
I Cento 2013 non finiscono di stuzzicarvi l'appetito. Sono arrivate le App per iPhone su iTunes. Potete scegliere tra Milano, Torino e il Piemonte, Firenze e Genova e Liguria, anche se il massimo è averle tutte!
Fatevi guidare alla scoperta dei sapori pop e top da I Cento di Extraguide, 4x100 promesse di ristorazione di qualità tra il top e il pop. Per presentarli, abbiamo dato la parola ai curatori della collana e ai quattro buongustai d'eccezione che hanno scritto le prefazioni di queste nuove guide.
I Cento. Prima è stata Torino, poi Genova, poi Milano e Firenze. Domani chissà.*
Questi quattro volumi sono istantanee del panorama gastronomico delle città: cento locali (e anzi qualcuno in più) che sono il meglio della ristorazione di pregio e di quella popolare. Insomma, dalle tovaglie di Fiandra dell’empireo gastronomico ai tavolacci di legno delle trattorie più economiche, quattro guide per muoversi con sicurezza e consapevolezza nel mare accidentato della ristorazione di città.
Tutte le guide sono divise in due sezioni: la prima mette in classifica i migliori ristoranti di Torino, Milano, Genova e Firenze, la seconda suggerisce le tavole migliori ai prezzi più economici. Non solo trattorie metaforicamente fumose, con le tovaglie a quadri e i fiaschi in tavola, ma anche i nuovi e antichissimi modi del mangiare fuori: enoteche, bistrot, paninari, cibo di strada.
“Top” e “pop”, ecco le anime bifronti delle guide che senza pregiudizio e senza imbarazzi invitano a mangiare dove si mangia bene, dove si sta bene, che si tratti dell’Enoteca Pinchiorri a Firenze o della “piola” di barriera a Torino.
Cento locali come coordinate di una bussola, cento recensioni dal leggere come racconti ameni, storie di cuochi e di avventori, di piatti e di vini, per descrivere il cibo oltre il mantra gergale degli iniziati, perché la cucina va raccontata (anche) con le parole calde dell’emozione.
* di Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino
I Cento presentati da quattro buongustai d'eccezione
Iniziamo con Torino, perché I Cento si pubblicano qui e perché questa guida, ora alla quarta edizione, è stata la prima della serie. E partiamo con la grande saggezza espressa nella sua Prefazione dal regista piemontese Marco Ponti, che si può riassumere così: perché il cibo valga la pena di essere mangiato non deve essere soltanto buono, ma anche portare con sé convivialità e buonumore.
All'insegna dello stare bene insieme, scrive Ponti: "Andiamo a cena fuori. Già questa frase mi mette buonumore. Buonumore regalato, se mi viene detta. Buonumore deciso, se la dico io. Ma buonumore vero. Di questi tempi ormai solo pochi dinosauri osano ancora parlare di locali alla moda, o di posti dove si “deve” andare. Quello che conta sono i posti che mantengono quella promessa di buonumore nata nel momento in cui si è scelto che questa sera non si cucina, né si sparecchia, né si lavano i piatti."
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Spostiamoci a Milano con Stefano Bartezzaghi, enigmista, scrittore e giornalista che ci introduce a I Cento di Milano 2013. Per lui andare al ristorante, o in trattoria, è un po' come andare a teatro e il buon cibo, proprio come i classici visti e rivisti, ha un sapore di familiarità unico, che ti mette subito a tuo agio. Lo si legge nello spirito della sua Prefazione intitolata guarda caso Tra teatri e trattorie.
Soprattutto, Bartezzaghi dice chiaramente perché questa guida gli sarà utile. Ovvero, perché "mi pare rivolta proprio a me, e non perché sia una guida milanese per milanesi. Tutt’altro: spiega anche bene come funziona e come è cambiata la cucina locale, a favore di lettori che non ne sanno nulla."
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Scivoliamo un po' lungo lo stivale per incontrare beppedati (al secolo Giuseppe Dati, paroliere e musicista autore di Raf e Masini), che non ha paura di finire nel cerchio dantesco dei golosi, visto che nella sua Prefazione a questa prima edizione de I Cento di Firenze invoca nientemeno una Beatrice-in-forma-di-guida che ci accompagni verso le estasi della tavola fiorentina e toscana.
Scrive beppedati: "Frustrati dalla gravità (degli accadimenti economico-politici?!) e in cerca di una meritata pace, sentiamo la necessità che qualcuno ci indichi il cammino, ci suggerisca dove dirigerci per prendere il sole, rilassarci, fare il bagno nelle acque termali, o semplicemente stordirci, incontrarci. Insomma!...in una parola, abbiamo sempre più bisogno di una guida la quale, senza fare di tutto ciò un dramma, ci consigli saggiamente dove recarci per sentirci finalmente liberi, da soli o insieme agli altri, di dire, fare, baciare, vivere, amare e perché no?... Mangiare!"
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Infine, risaliamo a Genova per ricordarci che in una guida della serie I Cento, così come a tavola, ci può essere anche il piacere di ritrovare un po' di sé attraverso i sapori che si conoscono e che è bello riscoprire.
È il messaggio che si può trarre dalle parole di Claudio G. Fava, critico cinematografico e giornalista genovese, classe 1929, che nella sua Prefazione scrive con tocco poetico: "Ripensando ai locali che ho conosciuto in passato, mi ha fatto piacere ritrovare la Locanda delle Tamerici di Ameglia e Baldin di Sestri Ponente. Del primo mi ricordo la cucina elegante e il servizio impeccabile di due signore efficienti che lo facevano assomigliare ad un buon ristorante francese di provincia...."
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