Il jazz di Gunther Schuller. La serie completa
Dalle origini del jazz all'era dello Swing, la storia del Jazz secondo Gunther Schuller. Attraverso migliaia di nomi, centinaia di esempi musicali, decine e decine di stili approfonditamente esaminati, il compositore e musicologo mette a fuoco con affascinante chiarezza e assoluto rigore la nascita e il definirsi dello stile jazzistico americano.
Dopo aver esplorato le origini, gli anni Venti, la triade Armstrong-Ellington-Goodman, le orchestre nere e i solisti Swing, l'Autore affronta tre argomenti separati e non connessi tra loro. Per prime vengono le orchestre bianche (con l'eccezione di Benny Goodman, già ospitato nel terzo volume). Figure popolarissime che hanno scritto la storia del jazz: Artie Shaw, Jimmy e Tommy Dorsey, Glenn Miller, Charlie Barnet, Harry James e Gene Krupa. Segue un ampio panorama delle orchestre regionali, che integra ed espande la trattazione già inclusa nel secondo volume. Da ultimo vengono i piccoli complessi non associati alle figure finora trattate, in particolare il trio di Nat King Cole. Il tutto rivisto ed aggiornato da Marcello Piras, che ha compilato anche glossario e discografia.
Nell'estratto qui pubblicato Schuller si lancia in un confronto tra Glenn Miller e Tommy Dorsey, entrambi trombonisti e direttori, grandi amici e strepitosi artisti. Analogie e differenze nel modo di trattare il jazz, tra orchestrazione, virtuosismo e sintassi ritmica.
Nell'estratto qui pubblicato Schuller si lancia in un confronto tra Glenn Miller e Tommy Dorsey, entrambi trombonisti e direttori, grandi amici e strepitosi artisti.
Da dove nasce l'impianto formale del ragtime? Ha basi classiche radicate nel ternario minuetto o è più vicino all'incalzante "in due" della marcia?
Clarinetto contro cornetta: negli anni Venti chi strappava l'applauso, da vero re del palcoscenico, era chi soffiava in uno di questi due strumenti.
L'orchestra di Count non brillava dello stesso genio di quelle di altri suoi colleghi, ma aveva il "tiro" giusto e soprattutto un'arma in più: le sei corde di Freddie Green.
Mentre l'America era schiacciata da un'ondata di ristrettezze economiche, l'orchestra di Duke Ellington viaggiava a pieno regime.
Chi può definirsi cantante jazz? Quali sono le sue principali qualità? E soprattutto: chi può arrogarsi il diritto di dirlo?