Leggere il vento, una forza della natura
«La storia del vento è complessa. Non è soltanto la storia delle previsioni meteorologiche. Il vento ha tracciato le rotte del commercio. Ha fatto vincere e perdere guerre. Ha modellato paesaggi, creato e distrutto fortune, permesso ai primi aeroplani di librarsi in volo. La storia del vento riguarda tanto gli uomini quanto la scienza.»
L’imprevedibilità delle tempeste ha cambiato innumerevoli volte il corso della storia, rovesciando l’esito di battaglie esiziali, distruggendo intere economie in pochi giorni, affondando navi e devastando regioni. Il rapporto fra catastrofi naturali e previsioni meteorologiche è strettissimo. Il biologo americano Bill Streever, dopo avere indagato e raccontato il rapporto fra l’uomo e le temperature estreme nei fortunati Gelo (2011) e Calore (2013), affronta nel suo nuovo libro la lunga lotta che l’uomo ha ingaggiato nei secoli con un altro dei grandi fenomeni naturali: il vento.
Con il suo inimitabile stile, che mescola sapientemente divulgazione scientifica e narrativa di viaggio, Streever racconta gli scienziati, i navigatori, gli aviatori, i geografi e i fisici che hanno studiato il vento e le sue dinamiche: dalla storia dei palloni aerostatici alle teorie del caos, dall’alfabeto Morse al barometro e alle grandi correnti marine. Fino alla nascita avventurosa dei bollettini meteorologici: la prima, degna di questo nome, apparve sul «Times» di Londra il 1° agosto del 1861, e fu il risultato dello sgomento causato da una fortissima tempesta con venti forza 12, che provocò il drammatico naufragio sulle coste del Galles di una nave merci/ passeggeri, The Royal Charter, con più di 400 vittime, e l’affondamento pressoché contemporaneo di altre 132 imbarcazioni.
Da scienziato e biologo marino, Streever come sempre non riesce a stare fuori dalla narrazione e, come nei due libri precedenti, per conoscere il vento (e scrivere il libro) lo ha sperimentato in prima persona. Ha acquistato un vecchio due alberi del 1965, il Rocinante, con cui ha attraversato insieme a moglie e figlio il Golfo del Messico dal Texas al Guatemala. “Ci sono dodici nodi di vento e ci lasciamo Houston a poppa. Davanti a noi c’è Galveston Island, poi il Golfo del Messico. E infine il Guatemala. Il nostro viaggio per conoscere il vento è iniziato”.
“Sono impaziente di iniziare il viaggio, ma devo aspettare che il norther si plachi. Il vento sta diventando la mia ossessione. Mi fa compagnia durante il giorno e prima di addormentarmi la sera, poi di nuovo quando mi sveglio al mattino. A volte si insinua nei miei sogni. Eppure non riesco a provare il minimo interesse per una brezza leggera."