Skidoo: viaggio nelle città fantasma del selvaggio West
Se è vero che la nostalgia l’hanno inventata gli svizzeri, che ci fa un giovane scrittore nato nella piccola e ordinata Olten, Canton Soletta, fra ciò che rimane delle città fantasma del selvaggio West? Forse cerca le storie stralunate che solo in quel mondo sconfinato e fantastico potevano accadere?
Alex Capus, forse come antidoto al romanzo d’amore appena terminato, lascia le sue nevi alpine e, con un pezzo di cuore un po’ ossessivamente rivolto verso casa, si spinge fra i deserti e le infuocate praterie del Far West, sulle tracce delle città fantasma dei cercatori d’oro; lungo il percorso, oggi tutt’altro che avventuroso, raccoglie da vecchissimi ritagli di giornale delle storie degne di uno spaghetti-western o di una comica di Buster Keaton. E così fra desperados e pistoleri ubriaconi, inventori pazzi e diligenze da assaltare, fumerie d’oppio e cammellieri arabi trapiantati nella Death Valley, riscopre un mondo in cui tutto poteva accadere, o meglio tutto poteva essere raccontato come veramente accaduto, perché nella grande epopea della corsa al progresso e all’oro, leggenda e verità si mescolavano pericolosamente, facendo nascere qualcosa che oggi rassomiglia molto alle fantasie di un bambino. O a quelle di uno scrittore.