Le cento e una cena. Introduzione a I Cento di Milano 2017
[Pubblichiamo l'Introduzione de I Cento di Milano 2017, firmata dai curatori della guida]
Tra stelle e taverne Milano non è mai stata così in forma
di Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino
In questa guida ci sono cento posti dove mangiare. Soprattutto ci sono cento storie di cuoche e di cuochi, di donne e uomini di sala, cento racconti brevi da leggere a casa sul divano o camminando per la strada, famelici come lupi alla ricerca di un pasto. Ci sono le emozioni che si vivono a tavola che, certo, sono un risotto in cagnone con verdure e polvere di lampone di Antonio Guida o l’anguilla, limone verde e pepe nero selvatico del nuovo ristorante di Taglienti o i classici spaghetti al cipollotto che si mangiano da Aimo e Nadia.
Ma le emozioni sono anche un cocktail strepitoso a notte fonda, un tavolo chiassoso in una trattoria fuori mano, una costoletta impanata come si deve, un ramen, lo stereotipo di un oste scorbutico ma buono nel cuore, un vino inaspettato, un ospite atteso, un ceviche, un posto nuovo, un posto vecchio. Toh, persino un sushi.
Trattenendole tra il palato e la pancia, abbiamo cercato di raccogliere quelle emozioni per raccontarvele in queste pagine ed è per questo che, come sanno i lettori che nei cinque anni precedenti si sono affezionati a I Cento, le nostre recensioni non sono proprio recensioni classiche. Parlano di cibo e di altro. Sono serie, perché per noi il cibo è una cosa importante, ma in fondo allegrotte e spensierate.
Ed ecco le istruzioni. La guida è divisa in due parti, in una ci stanno i ristoranti (Top), nell’altra le trattorie (Pop) ma la distinzione è solo quella del prezzo: sopra i 35 euro sei un ristorante anche se cucina la nonna, sotto i 35 sei una trattoria anche se cucina Ducasse. Lo Zingarelli dice cose diverse ma questa è la nostra regola.
I ristoranti sono in spietata classifica, dal primo al cinquantesimo posto. Le trattorie invece no, perché non ci piaceva l’idea di mettere in ordine il cibo quotidiano.
Che viaggiate nell’empireo dell’alta gastronomia, nel fumo odoroso delle vecchie osterie o, come auspichiamo, indifferentemente da una parte e dall’altra, i prossimi cento consigli sono per voi.