10.30 - 11.45 La lezione
Sono le dieci e ventotto minuti. Su tre lati della sala – appoggiate alla barre, piegate su di essa o intente a fare stretching a terra – circa trenta ballerine si preparano per la lezione. I loro abiti sono un bizzarro accostamento di Lycra, leggings, felpe, gonnellini di chiffon, pantaloni della tuta, calzettoni di lana e grosse babbucce imbottite. Le gambe si estendono dai busti ad angolazioni impossibili, le schiene si curvano in avanti e indietro formando archi perfetti, i polpacci vengono massaggiati, le caviglie manipolate, i muscoli delle cosce distesi con delicatezza. I loro visi, strofinati con cura per rimuovere il trucco della sera prima, sono tirati e hanno delle leggere ombre nere sotto gli occhi. Alcune sono del tutto immerse nel loro mondo, concentratissime sulla routine che precede la lezione, mentre altre sembra che siano state trasportate qui dal pilota automatico, non riescono a concentrarsi su nulla, non ancora.
C’è un lieve brusio mentre chiacchierano del più e del meno, ma il volume è basso, come il livello dell’energia. Non sono passate neanche dodici ore da quando il sipario è calato sulla loro ultima esibizione e tra nove ore si alzerà di nuovo, sulla prossima. La lezione, e la giornata tipo della ballerina, stanno per cominciare.
La lezione.
Probabilmente per una ballerina spiegare cosa sia la lezione è difficile quanto lo è per la maggior parte delle persone spiegare la respirazione. È quello che facciamo tutti i giorni, la chiave di accensione che mette in moto la giornata. Senza la lezione, non accade nulla. È il nostro pane quotidiano, un dovere e un rituale per il ballerino, come il Padre Nostro lo è per il prete: una costante immancabile, una fonte di ispirazione, un promemoria della perfezione a cui aspiriamo… e, qualche volta, una formula fastidiosamente ripetitiva che è fin troppo facile applicare senza riflettere ed è, pertanto, priva di reali benefici.
La lezione è anche un grande momento di democrazia. La danza è una delle pochissime professioni in cui le star più acclamate e i più umili aspiranti si riscaldano e vengono corretti insieme, en masse, le Darcey Bussell e gli Edward Watson sono allineati alla sbarra accanto ai più recenti membri del corps de ballet e, di tanto in tanto, a qualche allievo della scuola all’ultimo anno. Ogni mattina, per quanto lo spettacolo della sera prima possa aver elevato alcuni di noi al rango di divi, ci ritroviamo tutti sullo stesso piano partecipando allo stesso rituale: la lezione quotidiana.