Proposte di lettura
Resistere alla crisi, agire in direzione di un vero cambiamento: è questo il tema che ispira le cinque interviste che si trovano al centro di Un altro presente è possibile e che ci aiutano a tracciare una mappa del nostro tempo, per cominciare a orientarci. In questa pagina ne proponiamo alcuni estratti in anteprima, come guida e introduzione alla lettura del volume.
JOSÉ “PEPE” MUJICA: una saggezza amabile e concretaL'ex presidente dell’Uruguay dà voce al suo inguaribile ottimismo, con l’ironia e l’esempio di una vita per metà devastata dalla guerra civile e per metà dedicata a risanare un paese in bancarotta. Le sue parole e le sue azioni sono un motivo di ispirazione per uomini e donne di ogni paese, di ogni cultura, al di là di ogni schieramento. |
José Alberto “Pepe” Mujica (Montevideo, 1935) è stato presidente della Repubblica dell’Uruguay dal 2010 al 2015. Ex guerrigliero tupamaro, ferito in azione per sei volte, arrestato ed evaso, venne definitivamente catturato nel 1972 e tenuto in isolamento per dodici anni dalla giunta militare uruguayana. Oggi vive in una piccola fattoria appena fuori Montevideo, guida un vecchio Maggiolino VolksWagen e prosegue la sua intensa attività politica sia come senatore in Parlamento sia come “ambasciatore della sobrietà” in tutto il mondo. |
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EZEL ALCU: resistere per ricominciareL’idea di essere nel cambiamento, di resistere per ricominciare, non è radicata in un momento storico o in una situazione sociale specifici, ma può istantaneamente essere adottata da chiunque, ovunque, individui e collettività. |
Ezel Alcu (Diyarbakır-Amed, 1989), originaria del Bakur Kurdistan (Turchia), è stata arrestata per la prima volta all’età di 13 anni con l’accusa di terrorismo e ha trascorso un lungo periodo nelle carceri turche. Dopo altri due arresti e una condanna all’ergastolo, è riuscita a espatriare e dal 2010 vive in Italia come rifugiata politica. È oggi rappresentante del movimento delle donne curde e referente di Uiki Onlus (Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia). |
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MIGUEL BENASAYAG: idee per uscire dal 'virtuale'Viviamo in un’epoca di fascinazione collettiva per la tecnologia, la rete, tutte queste nuove realtà che purtroppo vanno nella direzione di una perdita di senso. Per questo è così importante inventare spazi e pratiche dove i corpi possano incontrarsi, uscire dal virtuale, e anche dall’incanto, dal sogno, dalla seduzione, che sono armi potenti di stordimento.
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Miguel Benasayag (Buenos Aires, 1953) filosofo e psicanalista, negli anni Settanta ha militato nell’Ejército Revolucionario del Pueblo, formazione guerrigliera argentina di ispirazione guevarista. Incarcerato in condizioni disumane, dopo il rilascio si è trasferito in Francia, dove ha mantenuto un attivo protagonismo politico. Ha scritto oltre trenta libri, tra cui i recentissimi Il cervello aumentato, l’uomo diminuito e Oltre le passioni tristi, pubblicati in Italia rispettivamente da Erickson e Feltrinelli. |
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EMMA DANTE: la scelta di restare palermitanaImmigrante al contrario (dalla Torino così vicina alla Francia e all’Europa a una Palermo violenta e sorda, che ancora fatica ad accettare la sua presenza), Emma Dante avrebbe tutti gli strumenti per essere considerata un’artista internazionale: invece ha scelto di restare palermitana, e in questo radicarsi in un locale scomodo c’è una sapienza antica e una sfida aperta. |
Emma Dante (Palermo, 1967) è attrice, regista e drammaturga: tra i suoi spettacoli la «trilogia della famiglia siciliana» Carnezzeria, mPalermu (per cui viene insignita del Premio Scenario e del Premio Ubu), Vita mia e la «trilogia degli occhiali» Acquasanta, Ballarini, Castello della Zisa, e inoltre regie liriche (Carmen, La Scala 2009) e cinematografiche (Via Castellana Bandiera, 2013). Dal maggio 2008 si è stabilita con la sua compagnia “Sud costa occidentale” nel laboratorio per il teatro di ricerca de La Vicaria a Palermo. Dirige la scuola teatrale del Teatro Biondo di Palermo. |
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GIULIANO SCABIA: un grande viaggio nel segno del LogosIl Logos, nostra koiné: campo e miniera, spazio e teatro, lingua e legame, pausa tra l’inspiro e l’espiro che permette l’emersione del senso. Un viaggio appassionante dai fatti della cronaca e della storia alle profondità della cultura, del mito, del sacro.
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Giuliano Scabia (Padova, 1935), poeta, drammaturgo e romanziere, è stato protagonista di alcune tra le esperienze poetiche e teatrali più vive e visionarie degli ultimi cinquant’anni. Dopo aver collaborato con Luigi Nono per La fabbrica illuminata, è stato tra gli iniziatori del Nuovo Teatro e ideatore di situazioni teatrali memorabili come quelle dell’Ospedale Psichiatrico di Trieste (Marco Cavallo) con Franco Basaglia. Marginale e centrale nel panorama letterario, maestro segreto di molti, propone «una prospettiva oggi del tutto controcorrente: il raccontare come farmaco necessario alla vita» (Giovanni Pacchiano). |