Common Ground: l'associazione
Roger Deakin ha fondato Common Ground tra il 1982 e il 1983. Nel 1983 sono stati definiti i principi della Local Distinctiveness, che ancora oggi orientano le azioni e i pensieri di chi si riconosce in questo movimento.
Il legame con il territorio e con la realtà locale deve essere preso sul serio e valorizzato. Questo è il principio che, agli inizi degli anni '80, porta Roger Deakin, Angela King e Sue Clifford a fondare Common Ground e a introdurre il concetto di Local Distinctiveness.
In difesa del territorio
Nella concezione dei fondatori di Common Ground, il termine local designa sia i rapporti di vicinato sia quelli che intercorrono tra gli abitanti di un comune o di una contea. La distinctiveness indica invece la peculiarità, il tratto caratteristico, di ogni realtà locale. La si può ritrovare in ogni elemento del territorio: nel modo in cui sono costruite le case, nella morfologia del terreno, nei corsi d'acqua e nella fauna, nella varietà degli alberi o dei formaggi che si producono, nei luoghi di culto e nelle opere della letteratura. Una peculiarità che nasce dal continuo dialogo tra il passato e il presente, tra la storia degli uomini e quella della natura, tra gli elementi di rottura e quelli di continuità.
L'Enciclopedia delle peculiarità territoriali
Portando avanti i valori della Local distinctiveness, secondo i quali ogni luogo ha caratteristiche che lo rendono unico e irripetibile, Common Ground ha dato vita negli anni a numerosi progetti. Esempio del dialogo fruttuoso tra editoria e territorio è la grande encicolpedia delle "peculiarità" territoriali pubblicata nel 2006 con il titolo England in particular (Hodder & Stoughton). Un'iniziativa che ha avuto lo scopo di raccogliere informazioni e "massa critica", storie ed esperienze finalizzate ad aiutare le comunità locali a condividere la propria conoscenza e il proprio bagaglio culturale.
Ogni comunità vive un paradosso
In quanto sistema "aperto", soggetto a influenze da parte dell'esterno, ogni comunità vive il paradosso di cambiare restando se stessa. Naturalmente, questo processo può avere un risvolto positivo o negativo. Il cambiamento, in altri termini, può arricchire o impoverire. Chi ha viaggiato un po' sa bene che nel mondo esistono fin troppe strade che si assomigliano, quartieri anonimi e senza storia che potrebbero trovarsi a Città del Messico o nella periferia di Parigi. Esistono anche colture e tradizioni agricole che sono state del tutto snaturate e che hanno perso ogni contatto con quella "peculiarità" che contribuiva a fare di loro qualcosa di unico e irripetibile.
Un compito per tutti noi
I principi che guidano Common Ground sono espressi al meglio nel breve saggio Losing Your Place, un testo che può essere comodamente letto sul web e che porta la firma di Sue Clifford e Angela King. Anche se spesso il riferimento è alla realtà britannica, il tema che viene sviluppato ha una portata generale e in definitiva riguarda tutti noi. Ci riguarda e, in qualche modo, ci assegna un compito. In quanto appartenenti a un territorio, Common Ground ci propone di lasciare spazio alle novità che provengono dall'esterno, ma di assicurarci che il "nuovo" non rappresenti un impoverimento di quel "vecchio" in cui abbiamo sempre vissuto e nel quale ci riconosciamo.
Per saperne di più: www.commonground.org.uk/