Innamorarsi di Lisbona, abbuffarsi di Baccalà
Innamorarsi a Lisbona – con la sua luce, l’oceano, l’arte – è facilissimo. Succede all’alter ego dell’autore, lo scrittore abruzzese Alessio Romano, che in una tasca – tra un piatto fumante di bacalhau e le dolci note di un fado – incrocia lo sguardo della cameriera Beatriz, croce e delizia di questo viaggio tra i sapori più autentici della capitale del Portogallo.
D’amore e baccalà è innanzitutto una storia d’amore. Che ha come protagonista la più poetica delle capitali europee, la città di Pessoa e di Tabucchi, di cui sono leggendarie la fondazione e la luce almeno quanto le capacità culinarie. Lisbona, infatti, è certo un crocevia di vite, di razze, di suoni e d’arte, ma soprattutto – racconta l’autore – di sapori intensi e interessanti.
Un giovane scrittore, alter-ego dell’autore, si stabilisce in un piccolo appartamento di rua do Recolhimento, pronto alla fatica enciclopedica di assaggiare ogni sfumatura della cucina portoghese, a partire dal suo piatto principe: il baccalà. Ma una inaspettata caduta dal Tram 28 fa prendere subito una piega diversa alla storia. Lo scrittore s’innamora della cameriera Beatriz, alla ricerca della quale batte ogni angolo di ogni bairro della città, consolato da bicchieri di vinho verte e dalla vita straripante di sempre nuovi compagni d’avventura. Che non sempre sono provvisti di carne e ossa: in un misto di sogno e realtà, Alessio troverà sulla propria strada – tra gli altri – Fernando Pessoa e la grande fadista Amália Rodrigues, Antonio Tabucchi e Ilsa Lund, il personaggio interpretato da Ingrid Bergman di Casablanca... tutto in una girandola di esperienze appassionanti che cominciano sempre a tavola, con un piatto fumante, una buona storia, e un “Silencio! Que se vai cantar o Fado!”
“Il Fado è il tentativo riuscito di trovare una perfetta alchimia tra poesia e musica. Ma in una tasca è anche connesso con il cibo: è l’ultimo senso, il suono, che rende perfetta la percezione di un piatto che ha già sapore, odore, aspetto ed è caldo o freddo, ma non emette nessun rumore. E poi c’è il sentimento. Un bravo fadista canta e suona sempre come se quella canzone dovesse essere l’ultima in tutta la sua vita.”
Alessio Romano è nato a Pescara nel 1978. Il suo primo romanzo è uscito nel 2006 con i l titolo Paradise for all (Fazi editore), un giallo ambientato alla Scuola Holden – dove ha studiato Tecniche della narrazione e oggi insegna – salutato dal critico del «Corriere della Sera», Antonio d’Orrico, come “uno dei migliori esordi della stagione”. È autore di Solo sigari quando è festa (Bompiani 2015) e curatore della raccolta di racconti Gli stonati. Manifesto letterario per la legalizzazione della cannabis (NEO edizioni, 2017).