Il punk
Il punk, la musica che tra il 1976 e il 1978 ha seminato improvvisamente panico, disgusto, entusiasmo tra critici musicali, politici e mass media, rischia oggi di essere ricordato soltanto come una delle stagioni della popular music.
Le sue radici affondano invece nell'emarginazione sociale giovanile, nel contropotere commerciale delle etichette discografiche indipendenti, nella crisi della società inglese ed europea di fine anni Settanta, nell'insofferenza del pubblico più colto per il pop innocuo confezionato dalle multinazionali.
Nato con i gruppi come Sex Pistols e Clash, incarnato da personaggi"rivoltanti" come Sid Vicious, il punk è diventato astutamente uno stile sottoculturale, alternativo e provocatorio, prima di seguire l'inevitabile parabola del successo, dell'assorbimento nel sistema, della trasformazione in moda, in look da strada.
In questo saggio il più sconvolgente fenomeno rock degli ultimi quindici anni viene analizzato nelle sue componenti storiche, teoriche, musicali, teatrali, politiche e sociologiche, dalle origini alle diramazioni"post"degli anni Ottanta e Novanta (new wave, hardcore, neoavanguardie pop).
Nella sua Postfazione Vincenzo Perna traccia un profilo del punk italiano, sospeso tra demenziale(Skiantos), anarchismo sociale (le band dell'area milanese) e ironico impegno"rivoluzionario"(CCCP).