Vagabonda nel Turkestan
Nel 1932, nel corso di un lungo soggiorno in Russia, Ella Maillart decide improvvisamente di intraprendere un viaggio che all’epoca non poteva che apparire folle, specialmente per una donna: attraversare in solitaria l’intero Turkmenistan russo, da Alma Ata (Almaty) a Kazalynsk (oggi Kazaly, in Kazakistan). Affidandosi per gli spostamenti ai più diversi mezzi di trasporto, dal treno a un piccolo aereo a tre posti, da un carretto contadino dalle grandi ruote, a un battello su cui naviga buona parte del fiume Amu Darya, persino in cammello e, naturalmente, per lunghi tratti, viaggiando a piedi. Le meravigliose città che esplora erano allora fuori da tutte le rotte del turismo: Almaty, Tashkent, Samarcanda, Bukhara, Chardzhou, Turkmenabat, e ancora il deserto di Karakum, il fiume Amu Darya, Turkul, Nukus, Chinboy, il lago Aral, il deserto del Kazylkum (su un cammello), fino a Kazalinsk.
Nel corso di questo incredibile e avventuroso viaggio, come era sua consuetudine si mescola alla popolazione locale, descrive gli incontri, partecipa a momenti conviviali e ad attività quotidiane, incontra intellettuali e persone di ogni estrazione sociale.
In Vagabonda nel Turkestan, ancora una volta, Ella Maillart è capace di stupire il lettore per la semplicità e la franchezza con cui descrive esperienze ai limiti dell’immaginabile.
Nuova edizione, riveduta e corretta; illustrazione in copertina di Carlo Stanga.