Verdi
“Lasciate perdere il grande musicista: io sono un uomo di teatro” è una delle frasi celebri con cui Giuseppe Verdi intese presentarsi al suo pubblico rispondendo alle domande di un ammiratore. È sulla falsariga di questa affermazione che Gilles de Van, in un libro ormai considerato tra i grandi classici della musicologia contemporanea, dimostra che dietro a ogni opera di Verdi si profila un mondo musicale originale e coerente, destinato a realizzarsi pienamente solo sulle scene teatrali.
Da uno studio accurato dei libretti e delle partiture, de Van ricava gli elementi di base che costituiscono il paradigma dell’opera verdiana, mettendo in rilievo i personaggi tipo e i temi ricorrenti su cui la sua drammaturgia si impernia ed evidenziando le due estetiche che caratterizzano il suo mondo creativo: quella prevalente nel periodo giovanile, dominata da personaggi semplici e grandi contrasti, e quella sviluppata nei drammi musicali della maturità, caratterizzata dalla complessità, dal chiaroscuro e dal movimento.
Una rilettura complessiva e magistrale di uno dei massimi patrimoni artistici della storia europea, dalla quale si emerge con una consapevolezza nuova, destinata a modificare in profondità la nostra capacità di ascolto.