Un tavolo per incontrarsi

Un tavolo per incontrarsi

[pubblichiamo l'Introduzione de I Cento di Torino 2018, firmata dai curatori della guida]

 

La nuova guida, le macchie di sugo e il duro mestiere del lettore

di Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino

 

Un pasto fuori ogni tre giorni. I numeri non ci appassionano ma, con l’approssimazione che si deve concedere a gente per cui i conti sono solo quelli che ti portano a fine cena, abbiamo calcolato che la nostra selezione di ristoranti e piole vi lascerà pochi giorni liberi da impegni.

Il nostro è un piacevole passatempo ma il vostro, il lavoro del lettore che ci mette lo stomaco e la forchetta, è un mestiere duro perché se togli Natale, la cresima del cuginetto e la gita delle pentole ai luoghi manzoniani non è che restino tante sere per mangiare quattro salti in padella e sedersi sul divano a vedere gli sceneggiati in tv.

Insomma, volevate la guida? E adesso mangiate! Nelle pagine che seguono, come al solito, ci sono cinquanta ristoranti ordinati in classifica (ma gli ultimi dieci sono a parimerito), cinquanta piole (che per noi, in barba al vocabolario italo-piemontese sono i posti che costano meno di 25 euro), un po’ di occasioni per mangiare fuori porta e dieci colonne della cucina popolare. Poi mappe del tesoro gastronomico, indici sragionati e sottotitoli improbabili.

Ma più di tutto – almeno questo è quello che ci auguriamo – ci sono stampate sulla carta le emozioni che noi abbiamo impresse nella pancia, racconti di cene e di pranzi, di donne e uomini di cucina, di notti sregolate e di mezzogiorno di fuoco. Torino è piccola (più piccola di Milano e di Roma, per citare le città scandagliate dalle altre guide de' I Cento) e non sarà difficile incontrarci al tavolo di una piola o nella sala elegante di un ristorante gastronomico, a fare la scarpetta o a cercare di camminare dritti per raggiungere il bagno. Noi avremo un fiore bianco all’occhiello, qualche chilo di troppo e le macchie di sugo sulla camicia. Voi questa guida sotto il braccio.

Nel frattempo, buona lettura.