Il viaggio secondo Tony Wheeler
«In fin dei conti è per questo che viaggiamo: per capire. I nostri meschini pregiudizi e le certezze vengono lasciati a casa, come gli abiti che non siamo riusciti a stipare nel bagaglio già sovraccarico».
Viaggiare non è mai stato così popolare: l’economia del viaggio è una delle più importanti e vivaci del pianeta, e sembra non conoscere crisi. Eppure questo atto così consueto e diffuso rimane per certi versi qualcosa di enigmatico. Perché si viaggia? In che cosa consiste la bellezza di un viaggio? Esiste un modo di viaggiare migliore degli altri? Il fondatore di Lonely Planet, Tony Wheeler, protagonista di una delle grandi rivoluzioni culturali del Novecento, dopo una vita intera trascorsa viaggiando, ha provato a dare una risposta agli interrogativi che l’esperienza del viaggio porta con sé, in questo libro ricco di aneddoti originali, di considerazioni semplici ma inaspettate, talvolta dissacrante e talvolta ispirante.
Wheeler, dopo avere visitato praticamente ogni angolo del mondo, si confronta anche con alcune delle più frequenti accuse che vengono mosse all’economia del viaggio: per esempio, si chiede se il turismo di massa possa veramente fare male alle culture locali, o se esistono luoghi che andrebbero esclusi dagli itinerari a causa di forme di governo non democratiche. La sua difesa appassionata ci ricorda che viaggiare non è solo un divertimento o un lusso, ma è l’atto alla base dello sviluppo di qualsiasi forma di cultura evoluta, un bisogno primario per la crescita umana, politica e sociale di qualsiasi essere umano.
Perché viaggiamo è una piccola filosofia del viaggio e al tempo stesso una sua forte e coraggiosa difesa.