Il jazz in Italia
Il più grande sforzo storico e documentario mai concepito per raccontare gli uomini, i luoghi e le vicende del jazz in Italia. Riprendendo la narrazione là dove si fermava nel precedente Il jazz in Italia. Dalle origini alle grandi orchestre (Torino, EDT 2004), assistiamo all'esordio di Gorni Kramer e alla comparsa dello Swing italiano, con il suo intrico di parabole individuali di musicisti, nascite e scioglimenti di complessi e orchestre, sullo sfondo di sale da ballo e alberghi, ristoranti e studi di incisione in cui il jazz prosperò nel nostro Paese come in tutto il mondo. Quindi la guerra, le stragi, l'Italia divisa, il jazz come megafono di propaganda radiofonica o di intrattenimento, l'avanzata degli Alleati, la Liberazione con la gente che balla dappertutto, la fioritura degli hot club, l'avventura del jazz moderno e la riscoperta delle origini, la stampa e gli intellettuali, la radio, la televisione e Cinecittà, i festival e le città di provincia. Non vi è aspetto di questa storia che la ricerca di Adriano Mazzoletti passi sotto silenzio. Il lettore viene accompagnato fino alla metà degli anni Sessanta tra nomi oggi dimenticati e altri invece ben vivi nel ricordo di molti: Enzo Ceragioli e Alfio Grasso, Nunzio Rotondo e Armando Trovajoli, la Roman New Orleans Jazz Band e Giampiero Boneschi, Franco Cerri e Piero Piccioni, Gilberto Cuppini e Umberto Cesàri, Gianni Basso e Oscar Valdambrini, Henghel Gualdi e Nicola Arigliano. Chiude l'opera un ricco apparato di appendici e una discografia di straordinaria completezza.