A dorso di un elefante meccanico: l'Atlante dedicato a Jules Verne
Jules Verne è il protagonista del terzo Atlante firmato da Anselmo Roveda e Marco Paci. Dopo i viaggi intorno al mondo in compagnia di Emilio Salgari e i luoghi immaginati della grande letteratura per ragazzi, è il momento del celebre scrittore francese: precursore della fantascienza con le sue intuizioni visionarie, è al centro di una recente riscoperta da parte dei lettori e sul grande schermo.
Lo scrittore è tutt'oggi un punto di riferimento per la sua capacità di immaginare un domani popolato di macchine tecnologiche e fantasiose, di esplorazioni possibili; nell'Atlante dei viaggi straordinari e degli inconsueti mezzi di trasporto per compierli ritroviamo tanto quella fantasia quanto il suo genio.
Il volume, con numerosi brani selezionati e ampie illustrazioni che spesso si aprono in orizzontale su terze pagine, ci conduce attraverso i luoghi e gli scenari dei grandi romanzi di Verne, restituendo una particolare passione per il viaggio, l'esplorazione, la scoperta. L'uso ardito di nuovi e inusitati mezzi di trasporto, la tecnologia più immaginifica e futuristica, la spinta verso l'avventura oltre le possibilità: la letteratura dello scrittore francese poggia su solide basi di fantasia, e l'Atlante punta a dare nuovi colori e nuove chiavi di lettura a tanta audacia creativa.
I brani estratti dai testi originali immergono il lettore nel cuore dei romanzi, sottoterra o nel cielo, nelle giungle dell'India o tra i ghiacci artici, fino a pochi chilometri dalla Luna. Le ricche e luminose illustrazioni giocano con svariate tecniche pittoriche tra definizione e bozzetto, paesaggio e dettaglio: ecco che prendono forma così elefanti meccanici, palloni aerostatici, sommergibili e capsule spaziali.
Roveda e Paci partecipano al gioco di scommettere sul futuro tanto caro a Verne. Selezionano con cura i passaggi più significativi dei suoi romanzi, preferendo estratti che descrivano luoghi, contesti e naturalmente i mezzi usati per esplorarli. Lo accompagnano nell'indovinare il domani; danno forma e misure a quelle che sono le sue pionieristiche “intuizioni”: leghe, piedi, distanze, profondità sono dettagli preziosi del racconto, e nell'Atlante appaiono tra le pagine come progetti e schizzi, a confermare che un sogno è magia, ma un sogno che prende forma diventa possibilità.
Un libro che è un trionfo di meraviglia, una parata di stupore, un salto nel fantastico, in grado di trasmettere contemporaneamente la bellezza e l'adrenalina di fantasie che avranno più di cent'anni, ma di certo non lo dimostrano.