Ella Maillart: i viaggi, le storie.
Sportiva, navigatrice, fotografa per passione, scrittrice quasi per necessità, Ella Maillart ha viaggiato per vent’anni sui mari d’Europa e nelle terre più remote dell’Asia.
La spingevano il desiderio di non conformarsi alla quotidianità («Non ho mai seriamente pensato di condurre una vita regolare», osserva ne La vagabonda dei mari) e la sete di assoluto e di una qualche verità universale che riscattasse gli orrori dell’Europa sconvolta dalla Grande guerra e avviata verso un altro disastro. Maillart ha raccontato i propri viaggi in diversi libri, cinque dei quali sono stati pubblicati da EDT nelle collane Viaggi e Avventura e Aquiloni e, a partire dal 2021, riproposti nella nuova veste della collana Ancore, con le copertine illustrate da Carlo Stanga.
La ricorrenza dei 25 anni dalla morte di Ella Maillart, avvenuta il 27 marzo 1997, e l’uscita di due libri, Oasi proibite e Vagabonda nel Turkestan, rappresentano una buona occasione per approfondire alcuni temi collegati all’esperienza della grande viaggiatrice. Le circostanze che hanno indotto Maillart a scrivere, il rapporto reciproco fra i viaggi e il corpo, la narrazione dell’Oriente, le osservazioni sull’Iran dello Scià: quattro spunti da ricercare e da seguire nelle pagine dei libri, alla scoperta di paesi e personaggi che, lontanissimi, prendono vita.
Ella Maillart (1903-1997), ginevrina, è forse la più celebre viaggiatrice/scrittrice del Novecento, e ha dedicato alle sue intense e coraggiose peregrinazioni molte opere oggi considerate grandi classici della letteratura di viaggio, fra cui Oasi proibite, Vagabonda nel Turkestan, Crociere e carovane, La via crudele e Ti-Puss, tutte pubblicate da EDT.
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