Gelo. Avventure nei luoghi più freddi del mondo
Una poetica, documentata e intrigante ricognizione dell'elemento "freddo".
Il diario personale di un anno di vita di uno scienziato-viaggiatore ossessionato dall'idea del freddo. Una lunga, divertita e sempre stimolante digressione attraverso l'elemento gelido, con una direzione spesso sotterranea ma sempre percorribile: quella che conduce alla consapevolezza che il nostro pianeta è un bene da difendere.
Il nuovo libro della Biblioteca di Ulisse, Gelo. Avvenuture nei luoghi più freddi del mondo non grida il messaggio e, in omaggio al titolo, ha un approccio freddo e controllato, ma l'idea che trasmette è chiara: il tema dell'ecologia, se affrontato con intelligenza e spirito, sa scaldare il cuore e aprire la mente.
Della forma diaristica più classica il libro conserva una suddivisione in capitoli intitolati come i mesi, da luglio a giugno. Ogni mese è composto da una lunga serie di riflessioni che nascono dalle scoperte che Streever fa visitando i luoghi più ghiacciati e impervi del mondo, sempre alla ricerca di una percezione fisica di ciò che studia teoricamente. Per esempio, non si accontenta di sapere come reagisce il sistema circolatorio quando il corpo viene immerso nell'acqua ghiacciata: vuole sentirlo in prima persona, magari con un tuffo a nord del circolo polare artico, come accade nella prima e "glaciale" scena del libro.
In questo curioso “flusso di coscienza” scientifico, le dimensioni del freddo vengono esplorate con grande attenzione e attitudine analitica. In primo luogo da una prospettiva storica: sia nella macrostoria, con le glaciazioni, le postglaciazioni e le ere geologiche, sia in quella minuta. Poiché, a ben vedere, non c’è avvenimento che non abbia a che fare con il freddo, il ghiaccio o la neve, Streever può ricordare che l'esercito italiano e quello austriaco utilizzavano le valanghe come arma nella Grande Guerra o le durissime lezioni inferte dal Generale Inverno alle armate di Napoleone e Hitler nelle rispettive e avventate campagne di Russia. Fatti noti, ma analizzati con grande capacità di analisi e con scorci e aperture sempre nuove.
C'è poi la dimensione geografica. I luoghi del freddo per antonomasia ma anche l’influsso che il gelo ha nei paesi meno preparati: le tempeste di neve che in città come New York sono riuscite a uccidere centinaia di persone per volta, per esempio.
Ultima, ma non meno importante (considerata la formazione dell'autore) è la considerazione scientifica del fenomeno. Fisica, biologia, botanica, ingegneria: tutte le branche del sapere scientifico e tecnologico ruotano attorno alla narrazione senza sosta, alternando riflessioni sull'incidenza del freddo (ma questa volta sotto il profilo della fisica degli elementi) sulla sorte di grandi eventi storici a considerazioni sulla vita degli animali. Non mancano gli spunti letterari, con il riferimento immancabile ma sentito alle pagine dedicate da Jack London alla sfida spesso impari tra uomo ed elementi.