Il giorno in cui Marx si tagliò la barba

Saggi e narrazioni

Il giorno in cui Marx si tagliò la barba

La scaletta della nave era ripida e bagnata. Afferrò la fune attaccata alla parete come un corrimano. Dalla barca sotto lo osservava il marinaio. Davanti a lui scese ballonzolante l’uomo con i suoi bagagli, li accatastò rapido nella barca ondeggiante, poi gli afferrò la mano e gli offrì sostegno quando arrivò il momento del passo critico dall’ultimo gradino alla barca.

Il 18 febbraio 1882 Karl Marx si imbarca sul piroscafo Said e lascia l’Europa per la prima volta nella sua vita. Ad attenderlo sulla banchina del porto di Algeri c’è Albert Fermé, un ex militante degli anni della Comune di Parigi. Ma ad Algeri Marx penserà poco alla lotta politica. Il dolore per la recente morte di sua moglie Jenny è ancora lancinante, e il clima mediterraneo, raccomandatogli dai medici, non ha avuto l’effetto sperato sulla sua pleurite.

Seguendo un inedito impulso, Marx si lascia fotografare un’ultima volta, prima di sedersi sulla poltrona di un barbiere e rinunciare alla sua iconica barba e alla capigliatura leonina. Un gesto simbolico, probabile segno di una profonda riflessione in corso. La sua maggiore preoccupazione ora è il benessere delle figlie, e mentre entra in contatto con una cultura e con un paesaggio radicalmente nuovi, approfitta del soggiorno per tracciare un bilancio della sua vita di uomo, di filosofo e di rivoluzionario.

È così che, prendendo spunto da un episodio poco conosciuto della vita di Marx e completandolo con una profonda conoscenza dell’epistolario, degli scritti e dei documenti sulla vita del grande pensatore, Uwe Wittstock costruisce una narrazione sorprendente ed elegante, nella quale la descrizione del soggiorno algerino del rivoluzionario tedesco si alterna alla presentazione retrospettiva della sua intera biografia e dell’evoluzione della sua riflessione politica. Un modo inedito di accostare la vita e l’opera di un uomo il cui pensiero non smette di sorprendere per la sua forza e la sua lucidità, a duecento anni dalla nascita.

"Un rivoluzionario con le guance rasate, in viaggio per l'ultima volta".

 

"Seguì con lo sguardo le piccole barche dei pescatori a cui bastavano pochi colpi di remi per gettare le reti. I paesaggi non avevano mai avuto un ruolo importante nella sua vita: aveva usato la testa per cose molto più urgenti. Adesso però, all'improvviso, aveva tempo, molto tempo, e quella vista, l'aria, il giardino producevano in lui un misto di emozioni così piacevole da fargli male."