Il più irriverente, divertente, caustico libro mai scritto sul cibo. In libreria dal 26 novembre.

Jim Gaffigan è uno dei più famosi comici americani. È uno stand up comedian – di quelli che fanno i monologhi soli sul palco, come il Woody Allen degli inizi –, uno che frequenta abitualmente i salotti televisivi di David Letterman, Jon Stewart, Conan O’ Brian. È un tipo sornione. Piuttosto sovrappeso. Con una moglie molto paziente e cinque figli. E un’ossessione: mangiare.

Mangia tutto, ovunque, in ogni momento. Gli è impossibile prendere una medicina a stomaco vuoto o fare il bagno due ore dopo un pasto: il suo stomaco è sempre pieno, mangia ogni ora. Girando il mondo, ha mangiato tutto, gli hot dog durante il Super-bowl e le bistecche di Kobe in Giappone, in ristoranti elegantissimi e sfigatissimi, le sue amatissime ciambelle e tonnellate di junk food. Ma Jim Gaffigan è l’opposto di un gourmet: odia i crostacei che gli sembrano insetti, la frutta che va bene solo nelle nature morte, il vino cui preferisce una bella confezione da sei di birra. Insomma: è una specie di Homer Simpson. E come Homer Simpson fa molto ridere quando racconta le sue avventure gastronomiche, da solo o in famiglia. Solo un uomo così – non un critico, non un foodie – poteva sentirsi libero di scrivere il più irriverente, divertente, caustico libro mai scritto sul cibo. Ed eccolo, finalmente, in Italia.