Una bambina, un albero e le loro radici
Una grande storia di sensibilità e poesia, in cui il pregiudizio viene sconfitto dall'amicizia: la difficoltà della condizione di migrante, del sentirsi smarriti e rifiutati. E la bellezza di una mano tesa, di un sorriso sincero e di una vicinanza che aiuta. In collaborazione con Amnesty International Italia.
AMALI E L'ALBERO
di Chiara Lorenzoni, illustrazioni di Paolo Domeniconi
Nella Valle si dice che un Albero vaghi di notte, piangendo, alla ricerca delle radici perdute. La piccola Amali una notte si sveglia, apre le persiane e lo vede: “Guarda il cielo, Albero, guarda il cielo” sussurra la bambina, ricordando quello che il papà sul barcone diceva a lei per consolarla, “Guarda le stelle, brillano allo stesso modo sopra le teste di tutti”. Le radici perse dall’Albero sono le stesse che tempo prima ha smarrito la piccola Amali, costretta ad un viaggio che l’ha portata in un paese lontano. Lo sguardo della bambina, che ha vissuto la stessa esperienza dell’Albero ma è riuscita a ritrovare casa e amici in quel luogo così distante, toccherà l’Albero restituendogli calore, e con esso fiducia nel futuro.
L’Albero di Amali è un libro forte e gioioso con molti punti di forza: dalla scrittura musicale del testo al suo significato, dalla bellezza delle illustrazioni alle metafore dichiarate. Il lettore viene ammaliato dal flusso delle parole, il cuore toccato dalla forza descrittiva di una condizione che emerge forte e chiara: per comprendere lo stato di migrante bisogna avvertire quelle sensazioni, e L’Albero di Amali riesce perfettamente nell’impresa.
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