Un'orchestra scacciacrisi
Per Duke Ellington e per la sua orchestra, gli anni Trenta segnarono un periodo di intensa attività e crescita, durante il quale essi perfezionarono lo stile e la sonorità messi a punto nei tre anni trascorsi al Cotton Club di Harlem. Fu pure il momento in cui iniziarono a vedere un po' di più del resto del paese, anzi del mondo. Si misero in viaggio nel 1932, dando così il via a una carriera itinerante durata fino alla scomparsa del leader (1974); e la loro capacità di sopravvivere al logorìo di migliaia di serate, in una serie infinita di spostamenti i pullman treno e aereo, va annoverata tra i piccoli miracoli della resistenza fisica umana. Gli anni Trenta e Quaranta furono inoltre un'epoca di grandi successi, artistici e di cassetta, grazie non solo alle apparazioni dal vivo dell'orchestra - che sembrava essere dappertutto - ma anche a un regolare flusso di dischi, ogni tanto premiati da un sostanzioso consenso di pubblico.
L'inizio del decennio vide poi i primi viaggi in Europa e le prime frequentazioni di teste coronate e intellettuali europei, così piacevoli per un raffinato cosmopolita come Duke. Perfino Hollywood gli rivolse un cenno di invito, mentre illustri direttori d'orchestra e compositori eurocolti presero a considerarlo come un grande creatore, e a trattarlo da collega rispettato. Curiosamente, questo successo arrivò mentre gli Stati Uniti erano precipitati in una crisi economica devastante, e molte orchestre erano costrette a chiudere o a un drastico taglio delle attività. A leggere le cronache delle imprese di Duke e dei suoi, si direbbe che non avessero tempo di accorgersi della Depressione.
Gunther Schuller
Il jazz - L'era dello Swing - I grandi maestri
dal capitolo "Ellington"